Il Comprensorio

Il consorzio opera su un bacino idrografico di circa 57.000 ettari ricadente nelle Province di Pistoia, Pisa, Lucca e Firenze all'interno del quale si trovano due aree umide di particolare pregio storico-naturalistico: il Padule di Fucecchio ed il laghetto del Sibolla.

Il Padule occupa una superficie di circa 1800 ettari con una profondità massima di circa 3 metri. La sua parte centrale, costituita dal cosiddetto Cratere, risente maggiormente del mutamento delle condizioni meteorologiche: essa è quasi asciutta in estate e invasa dalle acque nel periodo delle piogge.

Il padule raccoglie le acque dei vari fiumi e torrenti che provengono dall'ampio bacino imbrifero: dall'Appennino scendono Nievole, Borra, Pescia Nuova, Pescia di Pescia e Pescia di Collodi; dal Monte Albano il Vincio, dalle Cerbaie il Fosso delle Stanghe che sbocca nel Canale Maestro.

Fiumi e torrenti vanno a scaricare le loro acque in due grossi canali che si trovano ai margini del Cratere palustre: il Capannone e il Terzo, che confluiscono nel Nuovo Canale di Bonifica che a Ponte a Cappiano prende il nome Usciana.

Il Padule di Fucecchio si presenta attualmente come una "zone umida" ricca di vita animale e vegetale: mammiferi, pesci, molluschi, artropodi, batteri, protozoi, alghe e funghi, oltre ad una notevole quantità di altri microrganismi. come si vede quindi un ecosistema complesso il cui equilibrio è soprattutto oggi messo in crisi dal continuo inquinamento.

Gli studiosi ne sottolineano l'importanza anche dal punto di vista botanico citando specie di tipo boreale, alpino altomontano ed eurosiberiano giunte dal Nord con i ghiacci che nel periodo Quaternario invasero l'Europa del Sud.
Evidentemente il microclima creatosi col tempo nel Padule ha reso possibile la sopravvivenza di queste varietà non proprio tipiche della nostra area.

Non può dirsi lo stesso purtroppo per quanto riguarda la fauna. nel passato il Padule era celebre per la sua selvaggina migratoria e stanziale come beccacce, beccaccini, quaglie, tortore, tordi, fagiani eccetera o per l'abbondanza di lucci, anguille, tinche, reine, cheppie, scalbatre e lasche; oggi invece il forte inquinamento ha ridotto la presenza di talune specie animali decretandone anche in alcuni casi la totale scomparsa.

Per fortuna ancora sempre molto affascinante è il passaggio primaverile di specie anche rare come la gru e la cicogna nera o la presenza costante di animali come la puzzola e l'istrice.

Se è vero che la caccia e la pesca sono state in qualche modo, regolamentate, più difficile è tenere sotto controllo il problema dell'inquinamento in un'area densamente abitata e fortemente industrializzata.

Un contributo considerevole all'aggravamento della situazione è dato dagli scarichi delle fogne dei centri urbani contenenti sia una grande massa di sostanze organiche sia prodotti non biodegradabili (detersivi ecc.).

Da citare sono anche gli effetti degli scarichi degli stabilimenti termali di Monsummano e Montecatini che per la loro attività prevalente rovesciano nelle acque del Padule una grossa quantità di cloruro di sodio e magnesio.

Gli stessi aspetti riguardano anche il Laghetto di Sibolla che rientra nel Comprensorio di bonifica, ma per l'originalità delle sue caratteristiche lo si può considerare una realtà a parte.

Il laghetto si trova ad Altopascio, in provincia di Lucca, e si estende per una superficie di 100.000 mq.; esso è alimentato da alcuni corsi d'acqua minori, quasi dei fossi, mentre invece un pò più consistente è il suo emissario Fosso Sibolla che, dopo 7 Km, sfocia nel Padule di fucecchio.

L'intera area del Sibolla, alimentata per lo più dalle piogge naturali, è considerata di rilevante importanza scientifica, storica, culturale e paesaggistica: è proprio in questo laghetto che si trovano forme di vita vegetale tipiche del nord-Europa e la zona è stata definita "un vero e proprio relitto di tundra boreale".

Il livello di inquinamento delle acque è anche qui piuttosto alto ed è dovuto principalmente ai gas di scarico delle auto che transitano sulla vicina autostrada Firenze-mare.

La conseguenza principale è il diposito in profondità di metallo pesante come il piombo (componente della benzina per auto), il rame e lo zinco.

Recentemente il Consorzio in collaborazione con la Provincia di Pistoia, ha predisposto dei progetti di recupero ambientale per dette aree.